domenica 2 aprile 2017

Una confessione coraggiosa




«L’uomo è condannato o a consumare la gioventù senza proposito, la quale è il solo tempo di far frutto per l’età che viene, e di provvedere al proprio stato o a spenderla in procacciare godimenti a quella parte della sua vita, nella quale egli sarà più atto a godere»
(Giacomo Leopardi, Zibaldone)
 
Antonio Palmese [da http://tv.fanpage.it]
A “Ballando con le stelle”, la trasmissione televisiva condotta da Milly Carlucci, è successo qualcosa di straordinario che ha emozionato e commosso gli spettatori presenti in studio, la giuria e, senza dubbio alcuno, gli spettatori pantofolati a casa.
Un giovane aitante ha confessato un episodio agghiacciante che ha segnato in lungo e per largo la sua vita, imprimendovi una svolta decisiva. Un gruppo di bulli l’ha messo in centro e gli ha sputato ripetutamente in faccia. Il giovane rimane sconvolto, pietrificato da quel gesto di estremo disprezzo oltre che estremamente volgare. Ma, siccome dal male si può trarre il bene, quel fatto increscioso e ributtante, così disumano, così contrario al rispetto dovuto ad ogni essere umano, che, forse, per un altro più fragile e meno attrezzato spiritualmente avrebbe avuto il costo di una frustrazione eterna, lui l’ha capovolto e ne ha tratto la forza necessaria a costruire la sua personalità, come dire la sua identità d’uomo che si colloca all’interno di una comunità civile.
I voti altissimi sono stati la prova lampante che la coraggiosa confessione aveva turbato emozionato commosso l’intera giuria sicché sulla motivazione tecnica della performance ha prevalso e fatto aggio una ratio, una ragione squisitamente umana. Ecco allora come una trasmissione, improntata e programmata per il facile divertimento, si riscatta, e manda un ‘messaggio’ che va al di là della mera valutazione specifica. Il giovane, faccia pulita, occhi limpidi e sensibili, ha conquistato tutti. Può essere questo l’inizio di una inversione di tendenza. Male non è certo abbinare al divertimento e alla gioia degli occhi per tanta esibita bellezza questa lezione di pulizia morale, una speranza di condivisi sentimenti e di valori ancor vivi e autentici.
Domenico Franciò